Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio

Via Anime

E’ attigua alla Cattedrale, alla quale è addossata dalla parte est del cappellone di S.Gregorio e dell’abside della navata destra. Con la Cattedrale è rimasta fino al termine del sec. XIX in comunicazione tramite una porta, poi chiusa per volontà del vescovo Ricciardi.

Con atto notarile del 2 maggio 1718 Caterina di Giuseppe Maria Manieri, sposa di Felice De Blasi, vendette per 160 ducati al procuratore della Confraternita delle Anime, don Quintino Colonnello, un magazzino con cellario e stalla allo scopo di costruirvi un Oratorio autonomo per la Confraternita che aveva la sua sede originaria in Cattedrale.

La costruzione fu realizzata da lì a poco. La chiesa è composta di due cappelle, una sottoposta al piano della strada e l’altra collocata sopra la prima. Nella cappella inferiore (l’antico cellario) vi è un solo altare in pietra intonacata, sormontato da un dipinto murale raffigurante la Madonna delle Anime Purganti. Tre strette finestre permettono alla luce e all’aria di entrare dentro il vano. Sulla parete di fronte all’altare il vescovo Sanfelice fece murare, per salvarla dalla distruzione, l’architrave trecentesca della porta laterale della Cattedrale, che era stata smontata dal vescovo Orazio Fortunato sul finire del sec. XVII e depositata nel giardino dell’episcopio. In pietra leccese scolpita in bassorilievo, l’architrave rappresenta la scena della Dormitio Mariae. Restaurata nel 2013, è ora collocata nel Museo Diocesano.

La chiesa superiore è a forma quadrangolare con volte in muratura del tipo “a stella” a due campate. Sul muro di fondo vi è l’altare in pietra leccese policromata, sormontato da un dipinto ad olio su tela, copia del quadro di Paolo De Matteis che sovrasta l’altare delle Anime in Cattedrale. Al di sopra della tela in un cartiglio vi è la seguente epigrafe:

SANCTA ERGO ET SALUBRIS EST COGITATIO
PRO DEFUNCTIS EXORARE
UT A PECCATIS SOLVANTUR

[E’ dunque santo e salutare il pensiero di pregare per i defunti affinché siano liberati dai peccati]

La chiesa prende luce da quattro finestroni, posizionati in alto, al centro dei muri laterali delle due campate.

All’esterno la chiesa è priva di facciata perché, come già ricordato, in origine vi si accedeva dall’interno della Cattedrale. La porta attuale di accesso è stata aperta in maniera posticcia. I muri perimetrali sono scanditi da lesene e mensole, con un cornicione superiore di coronamento.